| Dunque, il mio primo ricordo concreto dei BV l'ho nel periodo di storytellers, un video su MTV di "Altre forme di vita" tratto da quel concerto. In particolare notai Morgan e Andy. "Che folli! E questi da dove sono usciti?" Pensai. Mi affascinarono. Mio cugino mi raccontò che era stato a un concerto della loro reunion, mi spiegò chi erano e la cosa finì lì. Con X factor, a scuola tanti cominciarono a parlare di Morgan, io la vedevo come una moda e non me ne interessai. Poi, guardando qualche stralcio di X factor 2, riconobbi Morgan come il cantante di quella band del video che mi aveva così colpito. Cominciai così a cercare informazioni su di lui, ad ascoltare la sua musica e quindi anche i Bluvertigo. E fu "Amore assurdo", insomma. Il loro modo di approcciarsi, nei video, nelle interviste, nei live, i testi di Marco, l'uso di suoni così diversi da quelli cui ero abituata. Mi piacevano, tanto. Avevo scoperto una band che aveva qualcosa da dire, sul serio, e non era scontato, banale nè tantomeno semplice. Ho scoperto la gioia di studiare un pezzo, ascoltarlo più volte per capirlo davvero, applicarmici, per poi trovare concetti, idee che condividevo, pensieri che anch'io avevo ma che non riuscivo ad esprimere così bene. Testi, come quelli di "Acidi e basi", di diversi anni prima, ma in cui mi ritrovo benissimo come pensieri ed emozioni e di cui apprezzo molto la "sfacciataggine", quell'aria un po' strafottente di una band giovane che sa di avere le capacità di poter dire certe cose, la voglia di farsi sentire. Mi ritrovo nelle parole di Linda, quando dice che Morgan e i Bluvertigo le hanno aperto la mente, è proprio questo. Ascoltando Morgan ho imparato a dare e a cercare un valore in ciò che ascolto, che leggo, che vedo. Ad amare cose più difficili e complesse, non immediate, ma che mi trasmettono qualcosa, che mi emozionano. Mi ha insegnato quanto può essere bella la curiosità, a ricercare il bello delle cose, interessarsi, scoprire, voler imparare. Sono sempre stata interessata a tutto ciò che ha che fare con in particolare con l'arte, a scoprire tutto quello che è diverso e sconosciuto e, appunto per questo, affascinante. Morgan mi ha dato quella spinta in più, diciamo. Grazie a lui, a questa sua spinta propulsiva, sto scoprendo un sacco di cose, gente che ha fatto la storia della musica e che io magari conoscevo solo di nome o molto superficialmente e sto riascoltando con attenzione, con uno spirito più consapevole, artisti come De Andrè, Battiato, Fossati, Gaber, Guccini. Artisti che ricordo nella mia infanzia vista la passione di mio padre, ma a cui naturalmente non avevo dato molta attenzione. Quindi il sentimento più forte che provo verso Marco, verso i Bluvertigo, è senza dubbio, la gratitudine. Il voler dire loro "grazie".
|